La Scala dei Turchi: un’esperienza magica di Storia e Natura

La Scala dei Turchi: un’esperienza magica di Storia e Natura

Era da un po’ di tempo che avevo il desiderio di tornare e vedere di persona come l’accesso alla Valle dei Templi e alla Scala dei Turchi fosse stato riorganizzato. Così, ho pianificato un piccolo viaggio di due giorni per verificare i cambiamenti di persona, e devo dire che è stata una sorpresa molto piacevole!

 

Per cominciare, il nome… perché si chiama “Scala dei Turchi”? Si racconta che in passato i pirati saraceni e turchi trovassero rifugio qui, approfittando della formazione unica della scogliera, con i suoi gradini di calcare bianco che assomigliano a una scala, facilitando l’attracco delle loro imbarcazioni. Questo luogo riparato permetteva loro di sbarcare più facilmente per poi compiere razzie nei paesi siciliani vicini.

 

Di recente, la gestione della Scala dei Turchi è cambiata, passando finalmente sotto la protezione del comune locale dopo anni di incertezze e perfino atti di vandalismo. Ricordo ancora l’indignazione suscitata dal recente incidente, quando qualcuno aveva deturpato la scogliera con del pigmento rosso! Oggi, però, l’accesso è controllato tramite una concessione municipale, consentendo un ingresso più regolamentato attraverso biglietti disponibili online, anche qui: Scala dei Turchi Online Ticket Office.

 

Avevo un biglietto per le 15:00, ma l’orario è stato anticipato, permettendo l’ingresso solo fino alle 11 del mattino. A quanto pare, la Rai aveva riservato l’intero pomeriggio per un servizio fotografico e video. Sono arrivata in orario, sono riuscita a entrare e… sorpresa! La Scala dei Turchi era praticamente deserta: un’esperienza intima ed evocativa, come se il luogo fosse riservato solo per me.

 

Anche in una giornata con il cielo coperto, i colori erano straordinari: il bianco puro che contrastava con il blu intenso del mare creava un’atmosfera quasi surreale, ricordandomi il sito di Pamukkale in Turchia.

A pochi passi dalla scogliera, sulla spiaggia, c’era un piccolo chiringuito aperto anche in autunno, un posto perfetto per fare una pausa con caffè, birra e panini.

 
 

Insomma, una mattinata splendida in uno dei luoghi più affascinanti della Sicilia, e ora capisco ancora meglio perché sia considerato patrimonio dell’UNESCO.